da Cinque Giorni - 31 Maggio 2012 |
Abbiamo letto l’intervista del Presidente Giacomini pubblicata martedì
scorso dal vostro giornale e abbiamo fatto qualche riflessione.
Dall’intervista emerge il quadro di un municipio governato da personale
politico preparato e autonomo e di un territorio dove quasi tutto
funziona. La realtà e gli avvenimenti degli ultimi anni ci parlano di
una situazione ben diversa.
Il Presidente Giacomini millanta grande autonomia dal
sindaco Alemanno mentre è noto a tutti che gli scontri a cui abbiamo
assistito non sono dovuti a diverse idee sul- l’amministrazione ma si è
trattato di dispute squisitamente politiche. Una spaccatura all’interno
del PdL capitolino che inevitabilmente si ripercuote nella sede di via
Flaminia, dove da una parte ci sono i consiglieri più vicini a Giacomini
e dall’altra i difensori del Sindaco. Ma se i dis- sapori all’interno
del Pdl hanno portato qualche volta il Presidente Giacomini a
contrapporsi all’amministrazione comunale, sulle questioni importanti il
minisindaco non ha fatto altro che ratificare le decisioni fallimentari
e inadeguate del Campidoglio.
La maggioranza del Municipio XX ha approvato il pericoloso Piano del Commercio, sconfessato poi dallo stesso Sindaco Alemanno;
ha da poco approvato l’Accordo di Programma che porterà nuovi metri
cubi su via Flaminia; ha detto si al bilancio dell’amministrazione
comunale che toglie un milione e mezzo dalle casse del Municipio e ha
approvato gli aumenti delle tariffe proposte dal Campidoglio. Tutti
ormai sappiamo, soprattutto i cittadini stanchi di promesse non
mantenute e passerelle politiche, che l’ora degli slogan è finita, come
sta per giungere al termine questa esperienza ammini- strativa. Il
nostro è un territorio che, sempre governatodalla destra, è andato alla
ribalta delle pagine dei giornali per fatti dei quali si fa fatica ad
essere fieri: basta ricordare il caos creato in tutta Roma dall’apertura
di Trony a Ponte Milvio. Inoltre siamo il Municipio dove il 46% dei
cittadini che vogliono iscrivere i propri figli all’asilo nido vede la
propria domanda cestinata per mancanza di posti; il XX è il Municipio in
cui arrivano proiettili ai Consiglieri e dove i cantieri, come nel caso
di via Due Ponti, per mancanza di progettualità e coordinamento tra
Municipio e Comune, diventano vere e proprie vie crucis per i cittadini.
Questo è il Municipio in cui tutte le opere che sono e saranno
inaugurate sono frutto del lavoro e dei finanziamenti della vecchia
amministrazione comunale, come per esempio la Strada di Fondovalle o le
opere fognanti. Qui da noi i cantieri sono ancora appesi a un filo
d’incertezza, come nel caso del Palazzetto dello Sport di Cesano, e dove
le criticità venute alla luce in questi anni, come la voragine di via
Comparini, non hanno trovato soluzione. Insomma ce n’è abbastanza per
invitare Giacomini a ripensare a questi anni e invitare i cittadini a
tenere gli occhi ben aperti.
L'INTERVISTA DI GIACOMINI -Cinque Giorni, 29 MAGGIO 2012
da Cinque Giorni - 29 Maggio 2012 |
Gianni Giacomini è il presidente del più grande dei
Municipi di Roma, il XX, che si estende dal Flaminio a Cesano e
comprende il 50% del territorio del parco di Vejo.
Politico e amministratore di lungo corso nasce, Giacomini “sul posto”
(Prima Porta) e non rinnega i suoi trascorsi democristiani. Entra in Forza Italia
già dal 1994, ma precisa di non essere «un fascista», in velata
polemica con i trascorsi di molti che oggi governano la Capitale. «La
forza di un buon amministratore - dice - sta nelle competenze, ma
soprattutto nella conoscenza del territorio e nel rapporto con i
cittadini che lo abitano».
Lui, ci assicura, ha sempre lavorato così tanto che dai sondaggi gode
di un «consenso del 56%». «La Dc, per molti di noi come anche per il mio
amico Mori, oggi sindaco di Grottaferrata, su altra sponda politica, è
stata una grande scuola, una palestra dove ci siamo esercitati ad
ascoltare la gente e se oggi i tempi sono cambiati e l’antipolitica
monta, il problema della democrazia rimane sempre lo stesso: ascoltare,
condividere e risolvere». Ci tiene a precisare che proprio per questo
lui non è «sul libro paga di nessuno». «Le assicuro che all’inizio non
avevo alcuna intenzione di candidarmi e pensi che non fui nemmeno
favorevole alla fusione di Fi e An nel Pdl. Ma accettai a condizione di
avere le mani libere e di rispondere solo ai cittadini». Giacomini
ritiene di aver rispettato il suo programma, anzi con qualche cosa in
più, «ad esempio il cambiamento della sede del municipio che per 40 anni
è stato nella catapecchia di via Sabotino fuori dal territorio e oggi è
finalmente a via Flaminia. Finanziato con i 15 milioni di oneri
concessori mai pagati da un costruttore».
E ancora ci parla del primo tratto del collettore di Roma Nord che
attendeva da decenni, dell’avanzatissimo ufficio anagrafico di via della
Storta, del numero verde per raccogliere in tempo reale le segnalazioni
dei cittadini su abusi e disagi organizzato con le associazioni della
protezione civile. Pare anche stia giungendo a conclusione lo
spostamento avviato del campo nomadi di via del Baiardo nel rispetto
delle regole umanitarie, ma che rappresenta «non solo un problema di
ordine pubblico per la prostituzione e lo sfruttamento de minori, ma di
igiene prima ancora che di decoro proprio sotto Ponte Milvio». Già lo
storico ponte di Costantino del quale si va celebrare la storica
battaglia «deturpato dai lucchetti». «Mentre il sindaco pensava a farsi
vedere con Moccia, autore del libro che ha dato il via alla assurda moda
– attacca Giacomini - io ho deciso di salvare le antiche pietre dalla
ruggine e dalla corrosione. I lucchetti stanno ancora li, ma vi assicuro
non per molto».
Anche la movida notturna è un problema, in parte risolto con la video
sorveglianza installata in altre zone del vasto municipio dove è stata
estesa anche l’illuminazione. A via Gradoli, terra di illegalità nota
alle cronache, Giacomini ha voluto un censimento degli illeciti e degli
abusi alloggiativi, ma gli sgomberi richiesti non sempre sono seguiti.
Ormai il mandato volge al termine. Eppure il presidente vuole realizzare
i sette centri anziani che aveva promesso. «Uno l’ho completato; per
gli altri il Campidoglio mi deve scucire i due milioni di oneri che mi
deve mettere in fascia A». Giacomini non è stato un presidente
malleabile per Alemanno e gli uffici della sua amministrazione e ancor
più ostico potrebbe essere in campagna elettorale. Lui certamente si
ricandida «ma voglio vedere la composizione della lista», altrimenti se
ne va per conto proprio con una sua di lista, «molto, molto
trasversale».
LINK COLLEGATI E ARTICOLI CORRELATI
Intervista Giacomini online da Cinque Giorni, 29 Maggio 2012
Replica Torquati online da Cinque Giorni, 31 Maggio 2012
da VignaClaraBlog, 31 Maggio 2012
"Giacomini: mi ricandido nel 2013"
da Lungotevere, 30 Marzo 2012
"Ancora scontro fra Giacomini e Torquati su Via Due Ponti"
da VignaClaraBlog, 31 Maggio 2012
"E' finita l'ora degli slogan politici"
da Lungotevere, 30 Marzo 2012
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